
La sigla di Città del tartufo, Centro studi nazionale ed Ente Fiera internazionale tartufo bianco d’Alba – Ancora un passo verso riconoscimento come patrimonio immateriale dell’umanità
(Avi News) – Alba, 23 ott. – Il percorso verso il riconoscimento della cultura del tartufo da parte dell’UNESCO come patrimonio immateriale dell’umanità si arricchisce di un’ulteriore tappa. L’Associazione Nazionale Città del Tartufo, l’Associazione del Centro Nazionale Studi Tartufo e l’Ente Fiera Internazionale del tartufo bianco di Alba, infatti, hanno siglato un accordo formale di collaborazione attiva nell’avviamento dell’iter burocratico necessario per avanzare la richiesta. Firmatari del documento di intenti, sabato 20 ottobre, nella sala del consiglio comunale della città piemontese, Giancarlo Picchiarelli, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, insieme ai sindaci di alcune realtà socie, Michele Boscagli di San Giovanni d’Asso (Si), Dante D’Angeli di Ascrea (Ri), Settimio Bravi di Sant’Angelo in Vado, Mauro Brunetti di Castel di Casio (Bo), Maurizio Marello di Alba, e ad Antonella Brancadoro in rappresentanza della Comunità montana Alta Umbria, oltre a Giacomo Oddero e Antonio De Giacomi, rispettivamente presidente del Centro studi nazionale tartufo e dell’Ente Fiera. L’impegno è stato assunto, alla presenza di Maria Paola Azzario Chiesa, presidente della Federazione europea delle Associazioni centri e club UNESCO, nel corso di un incontro dal titolo “La ricerca del tartufo, tra origini, storia, scienza e tradizione”, che ha permesso di approfondire la tematica della cerca con esperti del settore.
Un gesto concreto e condiviso, che consolida la strada intrapresa verso il riconoscimento UNESCO e arriva durante l’82ª Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba, città simbolo del pregiato fungo, che ospita l’evento più antico ad esso dedicato in Italia ed è anche sede legale dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, dove è stata costituita 22 anni fa. “Questa condivisione di impegni – ha commentato Picchiarelli – è un gesto importante, ai fini della causa, e segno di un lavoro comune. Lo è ancor più perchè avviene ad Alba, città per noi rappresentativa e simbolica, alla presenza dei sindaci di diverse realtà italiane legate al tartufo. Il nostro obiettivo è il mantenimento e la valorizzazione del patrimonio tartufigeno e ci aspettiamo, sulla scia di quanto sta avvenendo, un forte sostegno su più fronti, per portare avanti il percorso intrapreso fino, ci auguriamo, al raggiungimento dell’obiettivo”. “Il documento che abbiamo firmato ad Alba, capitale del tartufo bianco italiano – ha chiosato il presidente Oddero –, è la concretizzazione di un’idea, partita dal nostro Centro studi due anni fa e accolta dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo con grande serietà, disponibilità e collaborazione, tanto da essere riusciti ad arrivare fin quì”. “Le città del tartufo – ha rafforzato Di Giacomo – hanno dato gambe a un’idea comune e, in questa circostanza che ci vede tutti insieme, protesi per uno scopo comune, mi preme sottolineare come ogni nostra azione debba mettere al centro la cura e la salvaguardia del territorio e dell’ambiente, anche per preservare il tartufo, altrimenti, verrebbe meno il motore di tutto il nostro lavoro”.
L’incontro albese è il quarto, dopo Millesimo (Sv), Borgofranco sul Po (Mn) e Perugia, dei dieci programmati dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo in altrettante città italiane nel percorso di candidatura all’UNESCO. Il prossimo appuntamento è per domenica 28 ottobre a Bagnoli Irpino (Av).
Carla Adamo