Le Città del Tartufo promuovono un incontro dopo consegna documentazione richiesta – Appuntamento, durante Nero Norcia, sabato 2 marzo, alle 10, al palazzo comunale
(Avi New) – Norcia, 22 feb. – Si svolgerà a Norcia (Pg) l’ultimo dei dieci appuntamenti programmati dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo (ANCdT) a sostegno della richiesta all’UNESCO per il riconoscimento della cultura tartufigena come patrimonio immateriale dell’umanità. L’incontro di approfondimento, che rappresenterà la conclusione e la sintesi dell’impegno messo in campo fino a questo momento a sostegno dell’iniziativa, si terrà sabato 2 marzo, alle 10, nella sala consiliare del palazzo comunale nursino. Dopo due anni di lavoro, grazie anche alla collaborazione con diversi soggetti, tra cui enti, centri studio e associazioni, le Città del Tartufo hanno prodotto una nutrita documentazione, consegnata alla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO e ora al vaglio dei Ministeri di agricoltura e ambiente.
Il momento di approfondimento si inserisce nell’ambito della 50ª edizione di Nero Norcia, mostra mercato nazionale del tartufo nero pregiato e dei prodotti tipici in scena nella cittadina umbra fino a domenica 24 febbraio e poi da venerdì 1 a domenica 3 marzo.
Decimo, dunque, di un ciclo che ha toccato diverse città italiane, a partire dallo scorso autunno, l’incontro vedrà presente, insieme al presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, Giancarlo Picchiarelli, e al sindaco di Norcia, Gianpaolo Stefanielli, Claudio Ricci, presidente dell’Associazione Città e Siti italiani patrimonio UNESCO. Attesi anche rappresentati delle città aderenti all’ANCdT e, tra questi, Michele Boscagli, Aniello Chieffo, Augusto Casini Ropa e Dante D’Angeli rispettivamente sindaco di San Giovanni d’Asso (Si), Bagnoli Irpino (Av), Savigno (Bo) e Ascrea (Ri).
L’associazione parteciperà a Nero Norcia anche grazie a uno spazio espositivo, di circa 100 metri quadrati, curato dalla Comunità montana Monti Martani, Serano e Subasio, in cui saranno in mostra otto “città” socie (Alba per il Piemonte, Bondeno e Savigno per l’Emilia Romagna, San Giovanni d’Asso per la Toscana, Acqualagna e Sant’Angelo in Vado per le Marche, Bagnoli Irpino per la Campania e Regione Molise) che ricostruiranno uno “stivale italiano” del gusto attraverso le loro eccellenze.
Carla Adamo