Campoli Appennino
Il nome “Campoli” deriva da campulus, diminutivo del termine latino campus (terra, campo). Con il Regio Decreto del 26 Luglio 1863 n. 1425 il paese chiamato solo Campoli, fu denominato “Campoli Appennino”.
Sulle origini di Campoli non si hanno notizie certe, si suppone che esse risalgano ad un epoca alquanto remota. Molti paesi del ducato di Alvito discendono dall’antica Cominio, i cui abitanti superstiti allo sterminio delle legioni romane edificarono nuove abitazioni. Dello stesso avviso è lo storico atinate Tauleri il quale fa risalire le origini di Campoli al 293 a.C. anno in cui alcune legioni sannitiche distrussero con i lori eserciti Atina, Cominio e Aquilonia. Dalla distruzione di queste città ebbero origini: Schiavi, Campoli, Posta,Vicalvi, Alvito, San Donato, Casalvierio, Gallinario ecc.
Altre notizie su Campoli le ritroviamo nel periodo medievale tratte dalle cronache Cassinesi in cui si afferma che esso trae le sue origini dal conte Gandolfo. I Longobardi avevano invaso tutto il territorio compreso tra Lazio e Campania denominato “terra di lavoro” e tra questi territori anche Campoli aveva subito grandi devastazioni. I cittadini scampati alle guerre si rifugiarono sulle montagne ma dopo circa 25 anni quei barbari, che avevano portato il lutto e la desolazione nei luoghi da essi occupati, si impegnarono a farli risorgere ; da allora i profughi campolesi poterono ricostruire le loro case distrutte, il paese fu riedificato e venne cinto di mura difensive. Nel 1207 i padroni di Campoli erano quattro: Cristofaro e Giacomo d’ Aquino, Guglielmo Mallard e la regia Curia. Contemporaneamente un’ altra famiglia si era affacciata all’ orizzonte: si trattava della casata dei Cantelmo. Questa dopo una lunga ed aspra lotta riuscì a spodestare i d’ Aquino rimanendo padrona assoluta di tutto lo “Stato di Alvito” dal quale dipendeva.
L’abitato di Campoli, di origine medievale, segue l’andamento semicircolare del ciglio della dolina su cui fu costruito. All’origine il paese era strettamente legato all’ambiente naturale, infatti, il colore delle facciate delle case in pietra locale era in armonia con l’ambiente circostante .
Nella parte più antica del paese , ancora oggi, possiamo ammirare i vicoli stretti e tortuosi sui quali si affacciano le case; diverse di esse un tempo, a piano terra, ospitavano piccole botteghe artigianali. Nel periodo medievale, lungo le mura di cinta che circondavano il paese, sorgevano le torri di avvistamento. Alcune di queste costruzioni ancora esistenti sono state trasformate in abitazioni. La torre medievale alta 25m, situata sull’ acropoli del paese è la costruzione più antica di Campoli. Edificata dai Longobardi, passò nel sec. XIV ai duchi Cantelmo di Alvito dai quali fu usata come rocca difensiva, simbolo di potere e punto di osservazione. All’origine la torre era collegata al palazzo ducale tramite un passaggio sopraelevato; oggi il monumento appare imponente ma isolato dalle altre costruzioni.
Esternamente l’edificio presenta una muratura a bugnato in pietra locale, con evidenti differenze dovute ai vari interventi di restauro eseguiti nel tempo. Non esistono più le merlature, ma in alto la torre presenta delle orlature sporgenti. Sulle pareti della costruzione si possono osservare le feritoie dalle quali un tempo si potevano lanciare dall’interno frecce, olio bollente o pietre, contro eventuali nemici. Sulla facciata sud si può ancora ammirare lo stemma in bassorilievo con il leone rampante simbolo della famiglia Cantelmo.
Al piano d’ ingresso si accede tramite una scala in pietra. Una stretta scala a chiocciola all’interno della costruzione permette di salire fino all’ultimo piano del monumento, dal quale si può ammirare tutto il paesaggio circostante. Nel secolo scorso la torre è stata utilizzata come serbatoio dell’acqua. Oggi è diventata un luogo d’interesse culturale, infatti viene aperta al pubblico con visite guidate nel corso di speciali ricorrenze.
Piazza Umberto I° – 03030 Campoli Appennino (FR)
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